MOVIMENTO GILET ARANCIONI
Si dissocia nettamente dalle decisioni adottate dal Governo Italiano, che, in relazione alla grave crisi in Ucraina, invece di adoperarsi per mediare tra le due parti, entrambi paesi amici, ha decretato l’invio di armi ad un paese in guerra in barba a tutte le leggi in materia di esportazione di armi in tempi di gravi conflitti bellici. Tale atto, politicamente irrazionale e giuridicamente censurabile, colloca l’Italia nella posizione di paese ostile alla Russia mentre il nostro Paese dovrebbe essere nell’attuale situazione assolutamente equidistante.
Va innanzitutto rilevato che l’attuale Ministro degli Esteri, del tutto sprovveduto ed impreparato ad assolvere il suo compito in un momento di così grave crisi, risulta peraltro asservito, insieme agli altri componenti del governo, a quei poteri internazionali che stanno condizionando la politica di tutti gli Stati, con provvedimenti liberticidi con l’unico obiettivo di creare una dittatura strisciante in Europa e nel mondo.
Appare opportuno ricordare che entrambi i paesi in guerra sono accorsi in nostro aiuto durante la prima fase della pandemia con uomini e mezzi in base alle proprie capacità, instaurando produttive relazioni commerciali, che purtroppo sono andate distrutte da incomprensibili sanzioni adottate dagli USA, NATO e UE, che hanno punito decenni di scambi culturali, sociali ed economici, con perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e il fallimento di imprese, costrette a chiudere le proprie attività, per non parlare dei danni che hanno subito molte famiglie italiane con parenti in entrambi i paesi.
Negli ultimi otto anni si è consumato in Ucraina uno dei più barbari genocidi, con l’uccisione di oltre 14.000 persone, senza che nessuno dei giornalisti del cosiddetto mainstream lo rilevasse e nessuno dei paesi dell’UE si degnasse di sottoporre il grave atto criminale all’ONU.
La morte violenta di donne e bambini sotto il tiro di mortai e cecchini di reparti militari, costituiti e addestrati con l’ideologia nazista, non doveva turbare il sonno dei cittadini europei, che dovevano essere condotti sotto il giogo di quei padroni a cui il governo italiano obbedisce.
Adesso è giunto il momento di adoperarsi per mediare tra le parti per cercare di portare la pace fra i due popoli, perché alla fine, come in ogni guerra, ad essere sacrificati agli interessi dei potenti, sono uomini, donne e bambini innocenti.
Come movimento/partito politico noi chiediamo:
1) che l’Italia non invii armi ad un paese in guerra e soprattutto personale militare, in violazione dell’art. 11 della Costituzione;
2) le dimissioni immediate del Ministro Di Maio, da sostituire con un ministro di alto profilo professionale che ripristini le relazioni diplomatiche con la Russia ed assista allo stesso modo l’Ucraina senza schierarsi da nessuna delle due parti con lo scopo principale di portare i due paesi alla pace;
3) invece delle armi siano inviate alle popolazioni colpite generi di prima necessità, medicine, ospedali da campo;
4) l’invio di personale medico e paramedico sia in Ucraina che in Russia nelle aree di confine contese, per curare i civili colpiti dalla guerra;
5) l’avvio delle procedure per l’uscita dell’Italia, Paese della pace, dalla NATO e dall’UE, che lungi dal difendere i cittadini dei paesi partecipanti, si sono rivelate organizzazioni che pongono in pericolo la pace nel mondo.
Queste azioni debbono essere svolte con immediatezza al fine di evitare che il nostro Paese, che ha tutto da perdere a livello economico, possa rischiare di essere tra i primi obiettivi di un’escalation delle ostilità.
Roma, 28 febbraio 2022
Il Presidente Nazionale
(Antonio Pappalardo)